Simone Lusuardi, Consigliere di amministrazione della Cooperativa e delegato dal CDA per le politiche ambientali, è intervenuto al Salone della CSR a Milano, lo scorso 4 Ottobre. Il contributo di Simone al dibattito curato da Humana People to People Italia ha avuto come tema le Direttive Europee in tema di appalti e concessioni delle Pubbliche Amministrazioni, recentemente recepite nel D.lgs. 50/2016 (Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni).
Queste direttive introducono nell’ordinamento nazionale elementi innovativi in particolare sugli aspetti ambientali e sociali che possono rientrare nelle diverse fasi del processo di acquisto. Si tratta di un’opportunità da cogliere a piene mani.
Appare chiaro, infatti, come la catena di fornitura della Pubblica Amministrazione e delle Stazioni Appaltanti (nel nostro caso IREN) sia un importante motore di crescita non solo economica ma anche occupazionale e di competitività.
Tali soggetti possono infatti utilizzare i bandi pubblici per sensibilizzare la più ampia platea di attori del sistema produttivo italiano e per incentivare un maggior impegno sui temi dello sviluppo sostenibile, sia ambientali che sociali.
Da questo punto di vista L’Ovile è già ampiamente attrezzata grazie a concrete scelte operative (buone pratiche) e alle certificazioni ottenute (Iso 14001, 9001, Family Audit).
Di seguito le domande e risposte di Simone
Prima domanda:
Le Direttive europee in tema di appalti e concessioni (recentemente recepite nel D.lgs. 50/16) sono state l’occasione per riportare la catena di fornitura della Pubblica Amministrazione e delle grandi aziende dei cd “settori speciali” (es. utilities) al centro del dibattito. In particolare, in questo ambito, i temi della qualità e della sostenibilità appaiono diventare sempre più cruciali. Ci potresti spiegare se il tema del procurement sostenibile è rilevante per la vostra Cooperativa e perché?
È rilevante per due motivi:
1) E’ rilevante perché coerente con nostro profilo di cooperativa sociale e con percorso di consapevolezza fatto negli ultimi anni in termini di RSI.
Le azioni concrete intraprese (di cui dopo darò rapida sintesi) certificano efficacemente la nostra natura di cooperativa sociale:
– facciamo attenzione ai dipendenti (130 svantaggiati su 290 assunti) per il loro benessere sul lavoro, conciliato con le esigenze familiari;
– abbiamo una attenzione particolare all’ambiente: un settore specifico della cooperativa, Ecosapiens, si occupa di educazione ambientale nelle scuole, campi estivi ambientali e gestione di oasi e parchi; ci stiamo impegnando ad un graduale ma deciso rinnovo del nostro parco mezzi prediligendo mezzi a trazione elettrici, a metano e a gpl.
Le azioni concrete intraprese, rispondenti tra l’altro alle Direttive UE e Nazionali più recenti sono le seguenti:
2) E’ rilevante perché ci offre concrete opportunità di sviluppo
Opportunità attuali di procurement sostenibile per L’Ovile
Opportunità Future
Seconda domanda:
Guardando al settore della raccolta e del recupero di abiti usati, alle sue caratteristiche, alle diverse tipologie di operatori che incidono in questo mercato e alle aspettative dei cittadini, che cosa chiederesti ad un gestore che si appresta a definire le modalità ed i criteri di affidamento del servizio di raccolta e recupero della frazione tessile?
La raccolta abiti nel nostro territorio storicamente è stata affidata direttamente, dai comuni o dalle utilities, tramite convenzioni ad enti onlus, come le cooperative sociali. Attraverso questo servizio le coop sociali hanno avuto la possibilità di inserire al lavoro personale svantaggiato e allo stesso tempo utilizzare le marginalità per progetti ben radicati nel territorio, offrendo alla comunità civile diversi vantaggi:
in questi anni c’è stata sempre un’ottima collaborazione con il Committente (Iren e Sabar), con cui si è co-progettato per fare in modo che le modalità di divisione del territorio tra i vari attori presenti, la distribuzione dei contenitori ecc. fossero condivise e sempre migliorate.
Oggi chiederemmo al gestore la stesura di un bando di gara, che valorizzi appieno due aspetti: parte sociale – parte ambientale.
Parte sociale:
Parte ambientale:
Inoltre chiediamo che la parte economica del Bando, se presente, non sia preponderante per evitare di annullare le ricadute sul territorio delle due parti appena citate: quella sociale e quella tecnica.