World Cafè di Parcoappennino
Una giornata intensa, quella di Venerdì 16 Dicembre, per ParcoAppennino nel Mondo che, al Centro Sociale Insieme di Castelnovo ne’ Monti, ha incontrato con L’Ovile i cittadini affettivi, gli amministratori e i suoi riferimenti per confrontarsi, discutere, proporre e ascoltare nuove idee.
I partecipanti, raggruppati in tavoli di discussione, sono stati invitati a dibattere su alcune domande secondo il metodo del “World cafe”. I lavori hanno visto l’intervento di Cecilia Grisanti, Simone Ruffini, Fabio Guglielmi e Fulvio Bucci de L’Ovile in qualità di facilitatori.
L’introduzione ai lavori di Fausto Giovanelli, Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e la presentazione da parte di Francesco Pinagli, Segretario Generale Unione di Comuni della Garfagnana, dei dati raccolti nel volume “Ritorno alle Origini. Analisi di un fenomeno in forte sviluppo nel mercato turistico” – della Collana della Banca dell’Identità e della Memoria della Garfagnana – sono stati uno stimolo alla discussione, mentre Fabio Guglielmi, responsabile di Cooperativa Ovile per ParcoAppennino nel Mondo, ha definito le modalità di “confronto”.
Le tre sessioni di lavoro dei gruppi hanno affrontato temi quali: valore della cittadinanza affettiva, risorse per sviluppare il Turismo del Ritorno e come sia possibile valorizzare i nuovi cittadini d’appennino all’interno delle comunità. Infine le discussioni proposte sono stato riportate dai portavoce di ogni tavolo.
Il dibattito ha generato idee e proposte interessanti e dimostra come, a detta di Fausto Giovanelli, “a 8 anni dall’avvio il Progetto ParcoAppennino nel Mondo è più che mai attuale. Locale e globale sono sempre più vicini. Riconoscimento Mab Unesco e immigrazione ne sono evidenze palpabili.
Il Turismo di Ritorno alle radici”, prosegue Giovanelli “è un dato forte della presenza estiva e delle visite in Appennino e ha ancora potenzialità di crescita. La cittadinanza affettiva è sempre più importante sia come riconoscimento simbolico a singole persone i cui “ritorni” e il cui attaccamento hanno un grande valore nelle piccole comunità d’Appennino, sia come idea di una nuova capacità attrattiva di vivere in Appennino.”
I gruppi di discussione sono stati molto intensi e hanno sottolineato l’importanza sociale ed economica di questo capitale umano che occorre saper riconoscere e attivare sempre di più.
