Se da un lato con la didattica a distanza e lo smart working si cerca di dare continuità a scuola e almeno ad alcuni tipo di lavoro, ci sono tanti servizi alla persona che sono stati interrotti con notevoli effetti negativi su coloro che fino a ieri ne usufruirono. Tra questi i centri socio-occupazionali che rappresentano per tanti disabili adulti un punto di riferimento e una occasione preziosa per la conquista delle autonomie.
La volontà di esserci per loro e di dare continuità alle relazioni instaurate ha spinto gli operatori dei centri socio occupazionali a ricercare e mettere in pratica nuove prassi operative a distanza. Tutto parte dal calendario condiviso tra gli operatori. Qui vengono registrate e pianificate tutte le attività settimanali, le chiamate singole operatore-utente e le attività di gruppo con i relativi partecipanti. Con gli utenti dei vari centri e servizi della Cooperativa vengono realizzati dai 200 ai 300 contatti al giorno. A distanza vengono loro proposte e poi condotte tantissime attività quali cucina, atelier creativi, lezioni di canto, tombola, ginnastica, giochi a quiz e chi più ne ha più ne metta. Accanto a quelle “divertenti” trovano anche spazio attività “di lavoro” come rifare il letto, riordinare la propria stanza o lavarsi correttamente le mani (da cui è nato un video tutorial).
Tutto questo è reso possibile dal supporto delle famiglie e facendo largo uso delle tecnologie come messaggi e videochiamate di whatsapp. Facebook o hangout. A due utenti che non avevano a disposizione alcuno strumento è stato dato da L’Ovile in comodato d’uso un Echo Show di Alexa, un apparecchio con cui l’utente può restare in contatto, in totale autonomia, con gli operatori dei centri.
Chiaramente tutto questo non può bastare e sostituire il lavoro in presenza ma è una progettazione che garantisce continuità e sostegno.
Lo sguardo è già a quando ci si potrà riunire e i ragazzi esprimono ampiamente questo desidero, ma sono loro i primi a riconoscere che quello che fanno oggi non è una brutta copia del centro socio occupazionale ma un nuovo modo di fare centro, e che con i necessari aggiustamenti, dovrà essere mantenuto e sviluppato anche in futuro, quando finalmente potranno tornare alla normalità. Qualunque forma avrà questa nuova normalità di certo non potranno mancare gli abbracci.