Sono una ragazza solare, estroversa e socievole. Ho molte energie, molta voglia di aiutare gli altri e molti interessi: il disegno, il lavoro, gli amici, lo sport – attualmente faccio taekwondo. Per una come me, il lockdown è stata una vera tortura!
Non è affatto facile destreggiarsi nella mia vita. Non ci sono solo cose piacevoli. Ultimamente, la mia famiglia sta passando un momento difficile, mio papà ha bisogno di aiuto perché ha alcuni problemi di salute e lo stesso vale per mia nonna. Faccio il possibile per reggere la pressione a cui sono sottoposta.
Accanto a me ho persone che mi vogliono bene e mi sostengono. Mio padre, il mio fidanzato, la mia assistente sociale, Monica, la mia tutor del SIL [Servizio di Integrazione Lavorativa] Elisa, la mia cara amica Debora. Loro sanno molti segreti di me, segreti che ho bisogno di raccontare, perché tenerli dentro mi fa stare male. Cerco questo negli affetti: che mi rispettino, che mi ascoltino e che siano pronti a fare ciò che io mi impegno a fare per loro.
Oggi sono davvero molto brava a gestire la mia vita. In passato è stata dura. Forse perché ero una ragazzina, forse perché avevo un carattere diverso, sempre agitata e in ansia, ho spesso perso la calma e combinato guai.
Durante i miei primi stage e tirocini ho svolto vari lavori. Molti non mi piacevano, in alcuni casi mi hanno trattata male, in alcuni casi io mi sono comportata male per fuggirne. Tuttavia, sapevo di dover imparare e accettavo anche tirocini non pagati, pur di mantenermi in attività e fare esperienza.
Il “progetto autonomia”, anche quello è stato un brutto affare. In teoria era una cosa bella: ci insegnavano che cosa si deve fare per vivere da soli, quali attività sono da svolgere e in che modo organizzarsi. Sono stata malissimo in quel periodo perché il progetto prevedeva degli orari che non combaciavano con la mia vita, con i miei allenamenti e con l’organizzazione della mia giornata. Questo mi ha fatto stare malissimo, finché mio papà non ha chiarito la situazione con gli operatori. Ho pianto e ho sofferto molto, non potevo rinunciare alla scherma, lo sport che praticavo all’epoca e che mi faceva stare così bene!
La mia inquietudine è cresciuta al punto che non sapevo più come fare per gestire il mio carattere irrequieto. Ho scoperto con il tempo che le mie passioni potevano darmi una mano.
Disegnare mi rilassa e mi aiuta a rimanere creativa. Non ci rinuncio mai! Ho inventato una serie di avventure a fumetti con protagonista Sara – la mia supereroina che si trasforma in Nuvola, una giostra magica colorata e allegra. Desidero pubblicare la storia e mi sto già dedicando ad un nuovo fumetto, nel poco tempo che ho a disposizione.
Poi c’è il taekwondo, che mi aiuta a sfogare la rabbia, l’ansia, la tristezza. Lo sport per me è fondamentale, mi scarica da ogni tensione e negatività.
Adesso ho cominciato un nuovo progetto artistico basato sulla fotografia. Non mi sono mai occupata di questa tecnica artistica – ne conosco molte frequentando Art Factory 33 – quindi sarà una sfida emozionante da affrontare.
Grazie a queste attività e al mio impegno costante, in questi anni sono riuscita a fare un grande lavoro su me stessa. Io me ne sono accorta e ciò che mi rende più fiera è che anche la mia assistente sociale lo ha visto. Sono cambiata moltissimo, sono più tranquilla, riesco a gestire l’ansia e le difficoltà della mia vita, sempre frenetica.
Questo cambiamento mi ha aiutato anche nel lavoro e, a sua volta, il lavoro mi aiuta a concentrarmi e ad allontanare i pensieri negativi. Da due anni lavoro a L’Ovile e mi occupo di assemblaggio di vari componenti, in base alla necessità del laboratorio. Sono determinata a dare il massimo qui: voglio essere puntuale, rispettare le regole, andare d’accordo con i colleghi. Il mio obiettivo è ottenere un contratto di lavoro su cui basare il mio futuro e la mia autonomia.
Ho un altro obiettivo: sposarmi e andare a vivere con il mio ragazzo. La nostra storia dura da otto anni. Ormai è tempo.