In base agli ultimi dati rilevati dalla Regione Emilia-Romagna (2017), Reggio Emilia è la provincia che ospita il maggior numero di persone sinti e rom della Regione (1.332 persone, il 47,8% del totale regionale). I numeri raccontano una comunità spesso frastagliata, di frequente con rapporti interni e con l’esterno complicati. L’integrazione sembra lontana e l’intolleranza sempre troppo presente nella cittadinanza.
Quasi il 40% delle persone sinte non possiede un titolo di studio e la maggior parte possiede diplomi di basso livello (scuola primaria o secondaria di I grado). Il 58,6% svolge un lavoro autonomo, come operatore dell’ambito dello spettacolo (attività legata al contesto circense o simile). Pochissimi sono invece impiegati in lavoro dipendente o hanno contratti a tempo indeterminato.
Qui si inserisce il progetto Lavoro e Dintorni, che struttura percorsi di orientamento al lavoro, cercando di aumentare le consapevolezze delle proprie capacità e del funzionamento del mondo del lavoro, per un gruppo di giovani sinti, ragazze e ragazzi. Il progetto prevede 4 inserimenti, ma L’Ovile ha deciso di allargare la proposta a 7 persone.
Il percorso prevede un periodo di orientamento e costruzione di competenze, un percorso di conoscenza delle dinamiche di ricerca attiva del lavoro e degli strumenti di cui dotarsi per potersi destreggiare nella ricerca dell’occupazione, oltre a una panoramica sul mondo del lavoro attuale e sulle professioni richieste. Una volta affrontata questa prima fase, ragazze e ragazzi intraprenderanno un tirocinio della durata di 4 mesi, con monitoraggio degli obiettivi e attenzione all’andamento dei percorsi, con la possibilità di assunzione per ulteriori 3 mesi.
Il progetto coniuga aspetti più specificamente dedicati alla costruzione di competenze lavorative, con approfondimenti riguardo la capacità del lavoro di migliorare le prospettive per il futuro e favorire l’integrazione sociale. Spesso è difficile per queste minoranze vincere la diffidenza dettata dalla mancata accoglienza. L’ambito del lavoro dipendente o comunque inserito in un contesto di maggiore inclusione sociale non viene visto come una strada percorribile e, troppo di frequente, i giovani rischiano di intraprendere percorsi sbagliati verso la criminalità.
Coinvolgendo le giovani generazioni in un percorso formativo che possa loro aprire nuovi orizzonti per il futuro, il progetto lavora non solo sulle loro autonomie e competenze, ma anche sulla comunicazione indiretta con le loro famiglie e le comunità di riferimento, aprendo possibili spazi di dialogo e condivisione su obiettivi comuni di benessere e inclusione.
Il progetto coinvolge diversi attori, oltre a Cooperativa L’Ovile, per un periodo di un anno: Ufficio Pastorale Migrantes Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Servizi Sociali del Comune di Reggio Emilia, Agenzia Winner Mestieri, CooperJob, Associazione Rabbunì, La Polveriera. Lavoro e dintorni è reso possibile dai fondi dell’8xmille.
L’Ovile sente in particolare il dovere di rafforzare l’azione di inclusione sociale della minoranza sinta, già oggetto di interesse dell’agire della cooperativa negli scorsi anni, non solo perché la comunità è giovane e ha grandi potenzialità di sviluppo e crescita personale, ma anche per costruire una relazione migliore tra la comunità e il territorio, tentando di superare pregiudizi e stereotipi e cercando di innescare sinergie positive.
Nei prossimi mesi, ulteriori articoli racconteranno l’andamento del progetto e ne conosceranno i protagonisti.