Con la certificazione Family Audit, la cooperativa L’Ovile è impegnata formalmente, da ormai sette anni, nel promuovere e garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro tra i propri dipendenti attraverso misure organizzative specifiche legate alle diverse attività svolte dai lavoratori: flessibilità degli orari, banca ore, telelavoro, smart working.
Nel corso degli anni è cresciuta la consapevolezza della cooperativa rispetto all’importanza di misure di conciliazione, in linea con quanto succede a livello nazionale ed europeo. Il 2014 è stato l’Anno europeo del Work-Life balance. Nel 2017, con la proclamazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, l’Unione Europea ha riconosciuto la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come diritto sociale fondamentale, affermando che “I genitori e le persone con responsabilità di assistenza hanno diritto a un congedo appropriato, modalità di lavoro flessibili e accesso a servizi di assistenza. Gli uomini e le donne hanno pari accesso ai congedi speciali al fine di adempiere le loro responsabilità di assistenza e sono incoraggiati a usufruirne in modo equilibrato”. Negli ultimi anni, le politiche di conciliazione vita-lavoro stanno diventando sempre più centrali nelle strategie europee e dei singoli Stati e questa attenzione si traduce in investimenti economici e nuove leggi.
Nonostante i passi avanti, ci sono ancora grosse differenze tra un Paese e l’altro, che rendono sempre più evidente che gli sforzi sul piano economico e normativo non sono sufficienti ed è necessario anche un profondo cambiamento culturale, che tenga insieme conciliazione ed equità di genere.
La conciliazione nasce, infatti, con l’obiettivo di favorire l’occupazione femminile e di rendere più equa la distribuzione del tempo impiegato in attività di cura ed attività domestiche tra uomini e donne. Ma questi obiettivi vengono messi in discussione quando asili nido e servizi di cura per anziani non sono accessibili a tutti e quando, per motivi culturali, orari flessibili e congedi vengono concessi soprattutto alle donne e richiesti solo dalle donne.
Recenti iniziative dell’Unione Europea intendono lavorare su questi aspetti, facilitando la diffusione di misure di conciliazione vita-lavoro e riducendo al tempo stesso la disparità di genere in termini di occupazione, retribuzione, pensioni, carichi di cura.