Mercoledì 1° settembre è stata la Giornata Mondiale per la Salvaguardia del Creato. Riflettiamo su alcune parole chiave proposte da Presidente e Comitato Ambiente per ricordare ogni giorno il nostro dovere di salvaguardare il pianeta.
Il Pianeta che speriamo è stato il tema della sedicesima Giornata Mondiale per la Salvaguardia del Creato, festeggiatasi mercoledì 1° settembre.
In questa giornata la cooperativa L’Ovile ha scelto di condividere una riflessione, maturata dal Presidente Valerio Maramotti e dai membri del Comitato Ambiente, su ciò che stiamo facendo concretamente per attuare quella transizione ecologica, ormai da tutti invocata come necessaria, che può permetterci di provare a contenere ed alleviare i mali del nostro Pianeta.
Alcune parole chiave su cui riflettere sono:
- URGENZA: i segnali di allarme sono moltissimi e indiscutibili: la siccità, le temperature record (in ogni stagione, ma pensiamo in particolare all’estate da record con il luglio più caldo di sempre), le devastazioni in Germania ufficialmente attribuite ai cambiamenti climatici. Sono solo alcune delle manifestazioni, insieme alla tristemente famosa fusione dei ghiacciai, che dovrebbero indurci ad avere fretta di agire. Il tempo a disposizione non è tanto, dunque i tempi della transizione ecologica non possono più essere dilazionati.
- INSIEME: Questo impegno al cambiamento deve essere attuato da tutti, ciascuno con la propria specificità. «Le organizzazioni mondiali e i singoli Stati, le aziende e i consumatori, i ricchi e i poveri, gli imprenditori e i lavoratori, le nuove e vecchie generazioni, le Chiese cristiane e le Confessioni religiose… Ciascuno deve sentirsi coinvolto in un progetto comune, perché avvertiamo come fallimentare l’idea che la società possa migliorare attraverso l’esclusiva ricerca dell’interesse individuale o di gruppo» (messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per il 1° settembre 2021). D’altro canto, non ci possono essere tentennamenti dovuti a calcoli speculativi come: «Se non lo fanno tutti, non conta a nulla». Invece, l’azione del singolo è molto importante. Dobbiamo impegnarci il più possibile, trasmettere buone pratiche in famiglia, a scuola, nelle aziende, fino alla gestione statale, in modo da trascinarci e convincerci gli uni gli altri.
- CAMBIARE, DIMINUIRE, RALLENTARE: il grande cambiamento richiesto per la transizione ecologica necessita lo sforzo di modificare il proprio stile di vita, il modo di produrre, vendere, comunicare, relazionarsi, legiferare. Ecco la sfida più grande e anche la più avvincente: diminuire i propri ritmi di lavoro, attività, viaggi, consumo può spaventare e disorientare, potremmo vederlo come una regressione dannosa. Potremmo scoprire invece che è una decrescita coraggiosa ed equa, che ci farebbe guadagnare in qualità della vita, in relazioni, in felicità.
- POVERI: L’ecologia integrale invocata da papa Francesco è la risposta alla crisi socio-ambientale che viviamo. Se ci occupiamo di ambiente, dobbiamo ascoltare anche il grido di tante persone sole, in fuga dalle proprie case, dal proprio Paese, vittime di soprusi, private dei diritti, malate, in carcere. Equilibrio e rispetto della natura presuppongono equilibrio e rispetto per ogni persona, che si fonda innanzitutto sulla giustizia. Se ci si occupa dei poveri e degli emarginati è necessario iniziare a ragionare in modo sistemico, pensando quindi anche alla cura dell’ambiente.
- INVESTIRE: Salvaguardare il creato ha bisogno di uno sforzo anche economico di tutta la comunità. Ciascuno di noi, in base alle proprie disponibilità, può contribuire per cambiare: l’importante è iniziare a riconoscere che l’ambiente e la sua protezione hanno anche un valore economico e quantificabile. Le scelte eco-sostenibili hanno un costo: siamo disposti ad affrontarlo? Le scelte nella gestione della casa, dei risparmi, della mobilità, se fatte in maniera attenta all’ambiente, implicano un costo preciso. Prima di scoraggiarci, chiediamoci qual è il prezzo dell’aria pulita, dei mari senza plastica, di falde acquifere pulite? Qual è il prezzo di un mondo pulito e accogliente?
Su queste parole chiave invitiamoci a riflettere in modo da non concludere il dibattito e le azioni nella giornata del 1° settembre, facendo diventare invece la salvaguardia del Creato un tema all’ordine del giorno tutto l’anno.