Il laboratorio teatrale organizzato dal Centro di Giustizia Riparativa insieme a Associazione Quinta Parete, Associazione Nuovamente, Associazione ACAT, Centro Servizi Volontariato Terre Estensi – Distretto di Sassuolo per il Festival è stato molto partecipato e ha rappresentato un momento di vera condivisione.
Grazie a maschere teatrali, audio testimonianze e un percorso di mediazione con gli attori di Quinta Parete, è stato possibile accostarsi in modo sperimentale, nei gesti concreti, alla riparazione dell’offesa attraverso il “riconoscimento dell’altro”.
Sono stati realizzati momenti di verità narrativa, dove i mediatori di Anfora insieme agli attori hanno fatto conoscere la realtà concreta della mediazione dei conflitti attraverso la metodologia teatrale. Il mezzo ben si prestava: la riparazione dei torti, delle ferite inferte e subite passa attraverso il riconoscersi, all’interno di un processo che esige lo sguardo, “oggetto” imprescindibile del teatro.
La giornata di sabato 17 settembre ha rappresentato un momento molto partecipato: ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di II grado di Sassuolo hanno preso parte al laboratorio teatrale, accompagnati dai mediatori, cimentandosi in un vero e proprio percorso di partecipazione attiva.
Ripariamo il presente, seminiamo il futuro ha rappresentato un’occasione dove le persone hanno potuto “stare dentro ad una mediazione vera e propria, dove comprendere a pieno il significato di quello che facciamo. Sono state due giornate estremamente partecipate e molto sentite dal pubblico”. Così Caterina Pongiluppi, da anni mediatrice del progetto Anfora, che ha coordinato la presenza del centro al Festival della Filosofia.