Sabato 5 novembre 2022, nella splendida cornice dell’Aula Magna Pietro Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si sono aperti i festeggiamenti per i trent’anni della Cooperativa L’Ovile con l’evento Popoli rabdomanti. Le migrazioni ai tempi del cambiamento climatico.
È stata una giornata molto partecipata, dove oltre 200 cittadine e cittadini hanno potuto conoscere le opinioni rispetto al tema di 4 ospiti di rilievo internazionale: Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico; Lucia Ghebreghiorges, collaboratrice de l’Espresso e attivista nel campo dei diritti umani; Francesca Santolini, giornalista scientifica e divulgatrice ambientale; Sabika Shah Povia, giornalista e collaboratrice di LA7, che ci ha portato una testimonianza video della recente alluvione in Pakistan girata da Wajahat Abbas Kazmi.
Il 2023 è un anno importante per la storia della Cooperativa: “perchè reppresenta il raggiungimento di una maturità, di una nuova consapevolezza rispetto alle sfide dei prossimi anni”. Cosi ha introdotto la discussione il nostro Presidente Valerio Maramotti, che ha aggiunto come L’Ovile sia da sempre attenta a rispondere alle nuove richieste d’aiuto, a costruire ponti per il bene collettivo.
Il sindaco Luca Vecchi ha portato i saluti della Città e ricordato come L’Ovile sappia mettere in atto con professionalità uno speciale modello di accoglienza, riconosciuto e apprezzato a livello nazionale.
Elisa D’Agostino, responsabile del Servizio migranti, ha aggiornato la platea sul lavoro della Cooperativa nell’accoglienza migranti, in sinergia con l’Ente Pubblico. L’Ovile accoglie un numero sempre maggiore di richiedenti asilo (199 nel 2021) e, per riuscirci, agisce in rete con altre Cooperative del territorio appartenenti al Consorzio Oscar Romero (CORESS, Madre Teresa e La Vigna). Il Raggruppamento Temporaneo di Impresa fornisce accoglienza, aiuto materiale e assistenziale alle persone destinatarie di protezione internazionale attraverso le strutture e la presenza di personale specializzato (educatrici, educatori, mediatrici e mediatori culturali, psicologhe, psicologi e psicoterapeuti).
Il focus della conferenza è stata la correlazione tra migrazioni e cambiamento climatico. Il fenomeno sta diventando un nuovo, drammatico motivo per fuggire dai Paesi di origine. La domanda su cui esperte ed esperti hanno riflettuto con la moderazione di Edoardo Tincani (settimanale diocesano La Libertà) è stata: ci stiamo preparando? Infatti, l’Italia riconosce ai profughi un diritto di protezione temporaneo, eppure è previsto l’arrivo di circa 1 miliardo di migranti ambientali entro il 2050.
È emersa preoccupazione rispetto alla capacità di programmazione italiana nell’accoglienza. Luca Mercalli ha ricordato che il cambiamento climatico non si può evitare, perchè già in atto, ma solo mitigare. Secondo il climatologo, bisogna smettere di far leva sul senso di colpa, occorre un’azione collettiva volta alla salvaguardia dell’ambiente, non solo per le generazioni future, ma più semplicemente per senso di sopravvivenza.
La mancanza di visione a lungo termine è il difetto secondo Lucia Ghebreghiorges, che ha suggerito un cambio di prospettiva, per non investire sempre e solo sull’emergenza. Questo – ha precisato Francesca Santolini – perché i Paesi che vedono fuggire i propri abitanti sono destinati a collassare anche dal punto di vista economico, dando origine a nuove povertà estreme, debiti insostenibili oltre che a danni ambientali irreversibili.
Parlare di migrazioni e clima significa anche essere consapevoli delle parole che usiamo. Proprio perché non viene riconosciuto ufficialmente lo status: “I migranti ambientali non hanno la cosapevolezza di esserlo” riferisce Ghebreghiorges. Tutti gli ospiti hanno ritenuto fondamentale lavorare su un linguaggio adeguato, che permetta di comprendere il fenomeno migratorio e climatico nelle sue profonde correlazioni con politica, economia, società, tenendo presente l’impatto che i media hanno sulla discussione.
Contributo assai apprezzato e concreto quello di Shah Povia, che ha ricordato come dalle nostre semplici abitudini quotidiane parta il cambiamento. Non è retorica, è una scelta di campo ben chiara, che dice di noi qualcosa di tangibile: siamo disposti a rinunciare ai comfort per il bene della comunità-mondo?
Con Popoli Rapdomanti, L’Ovile ha dato il via al ciclo di eventi Crescere comunità, rassegna dedicata a dipendenti e cittadinanza sui temi cardine dell’operato della nostra Cooperativa. Si proseguirà il 4 marzo 2023, compleanno de L’Ovile.