Mercoledì 29 novembre una delegazione di cooperativa L’Ovile è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco. Vi raccontiamo questa emozionante esperienza.
Lo scorso 29 novembre una delegazione di 40 persone di cooperativa L’Ovile ha partecipato alla consueta udienza di Papa Francesco, che ogni mercoledì accoglie i fedeli per la benedizione e l’appuntamento di catechesi.
Lavoratrici e lavoratori de L’Ovile sono giunti in Sala Nervi, a fianco della maestosa Basilica di San Pietro e, insieme a circa 6.000 persone da tutto il mondo, e hanno assistito al discorso di Papa Francesco, letto per l’occasione da Monsignor Ciampanelli poiché, come ha affermato il Papa: “non sto bene e la mia voce non è ancora bella”.
La catechesi del pontefice ha interessato il tema dell’oggi. L’annuncio cristiano è un annuncio di gioia, dedicato a tutte le persone, e riferito all’oggi. E, di certo, oggi vi sono molti motivi di preoccupazione: le guerre, la crisi climatica, solo per citarne alcuni. In questi tempi, la risposta alle preoccupazioni attuali viene spesso data puntando su un estremo individualismo e sulla precedenza della tecnica come metodo privilegiato per la risoluzione dei problemi. Si punta su una libertà senza limiti, che però lascia indietro i poveri e gli ultimi.
Così è successo nella città di Babele, quella della famosa torre della storia biblica. Babele sacrificava l’individualità per rendere massima l’efficienza della collettività, realizzando un progetto sociale basato sull’uniformità e sull’appiattimento. Dio è intervenuto rianimando il molteplice, dando spazio nuovamente all’unicità all’interno di un dialogo a molte voci. Ha anche distolto l’uomo da un delirio di onnipotenza alienante e distruttivo, che zittiva le particolarità del singolo e il suo valore per gli altri.
E oggi ci troviamo in una situazione molto simile: la coesione si basa sui nazionalismi e sull’omologazione. Dio ci ricorda che dobbiamo trovare nuovi modi di relazionarci con Lui, con gli altri e con l’ambiente; dobbiamo raggiungere gli animi del nostro tempo, relazionarci con l’oggi.
La nostra epoca è un dono e l’attività pastorale deve frequentare i luoghi dove si vive, si lavora, si studia, si soffre, dove si trova il senso profondo dell’umanità, nell’unione di tutte le particolarità e visioni. La Chiesa dev’essere fermento di dialogo, incontro e comunità. Non deve avere paura del dialogo, ma stare nei crocevia dell’oggi, perché il cristianesimo non si trasformi in ideologia rigida, perché la Chiesa non diventi una setta.
Piuttosto, bisogna convertire la pastorale perché incarni meglio il Vangelo nell’oggi e aiutare i compagni di viaggio a non smarrire il desiderio di Gesù e della sua parola.
A seguito della catechesi e della benedizione, la delegazione ha consegnato al personale presente un dono per il Papa confezionato da K-Lab.
La giornata è proseguita con una visita guidata a San Pietro e al centro città, con un pranzo alla Trattoria degli Amici, a Trastevere, ristorante gestito dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Abbiamo partecipato volentieri al viaggio” riferiscono Manuela Zinanni e Federica Santi, entrambe di Ecosapiens: “è stata una bella occasione per conoscere altre persone e servizi della cooperativa con cui non entriamo spesso in contatto oltre a essere stata un’esperienza molto emozionante. Da ripetere!”.