Il servizio di giustizia riparativa de L’Ovile ha ricevuto un importante riconoscimento per il lavoro svolto, in collaborazione con altri enti del territorio, nella mediazione legata a rei e vittime di reati stradali.
La giustizia riparativa può intervenire in contesti di conflitto interpersonale o in situazioni di sofferenza dovute all’esperienza di un torto subito. Ha la capacità di accostare la vicenda relazionale entro cui la frattura si è creata e il contesto comunitario nel quale essa si colloca, garantendo uno spessore umano, emotivo e psicologico che difficilmente il contesto penitenziario riesce a raggiungere, a beneficio delle persone coinvolte.
Questo il complesso lavoro di mediazione svolto da colleghe e colleghi di Anfora, il Centro di Giustizia Riparativa di Reggio Emilia gestito da L’Ovile, che a novembre 2023 ha ricevuto un importante riconoscimento.
AISFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ha scelto di riconoscere alcuni soggetti che hanno attivamente perseguito l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali e azzerare i morti sulla strada, individuando tra questi proprio Anfora e cooperativa L’Ovile.
Il Centro di Giustizia Riparativa Anfora, in collaborazione con UEPE-Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Modena e AISFVS, ha svolto un progetto chiamato Relazioni in Circolo – ne vale la pena nel 2021 e 2022, poi confluito nella progettazione di Cassa Ammende nel 2023.
Il percorso consiste nel coinvolgimento di autori di reati stradali in due momenti:
Dal 2021 ad oggi Anfora ha coinvolto in questi percorsi di mediazione oltre 100 persone autrici di reati stradali. Al progetto ha collaborato anche Caritas di Modena, che presta i locali per le attività ordinarie di Anfora sul territorio di Modena, rendendo possibile il presidio fisico di Anfora e la presenza del personale di mediazione anche sul territorio modenese.
Alla cerimonia di premiazione, tenutasi in occasione della giornata in ricordo delle vittime della strada, lo scorso 19 novembre, a Modena, ha partecipato la responsabile di Anfora per cooperativa L’Ovile Caterina Pongiluppi, che esprime soddisfazione per il lavoro svolto con il gruppo di mediatrici e mediatori coinvolti.
Maria Assunta Partesotti (AISFVS) ha così motivato la consegna della targa di riconoscimento: “Per aver cercato e ottenuto una cifra comune e condivisa con un’Associazione di familiari e vittime stradali e aver costruito, in questi due anni di collaborazione, un equilibrio stabile, un risultato tutt’altro che facile e ad alto rischio di insuccesso”.
Riguardo il personale dedicato al progetto, ha aggiunto: “Se è stato possibile realizzare la costruzione di circoli funzionanti, dove gli imputati hanno conosciuto scenari solitamente occultati e punti nuovi da cui guardare il problema, è anche grazie alla mediazione formata e competente che ha permesso la protezione degli incontri e la conduzione preordinata e impeccabile degli interventi e grazie alla metodologia di realizzazione del confronto secondo criteri di rispetto, riservatezza, inclusione e solidarietà”.