Funmi, Claudia, Lorenzo, Angelo, Sara, Pietro e Chiara sono i nomi dei civilisti, assegnati ai servizi salute mentale, giustizia, socio-occupazionale e profughi, che ci hanno salutato il 19 settembre con una presentazione della loro esperienza in cooperativa. In questa occasione hanno condiviso con i tutti i responsabili dei servizi il loro anno di servizio civile. C’è chi ha parlato a ruota libera, chi ha realizzato una doppia intervista stile Iene, chi ha realizzato un presentazione con immagini e brevi video della loro esperienza. Tutti ci hanno raccontato una doppia storia, quella personale, la loro, e quella delle persone che hanno incontrato e conosciuto.
Pur in servizi differenti le loro esperienze hanno numerosi punti di contatto: la difficoltà iniziale, le aspettative, la conquista delle relazioni, del proprio ruolo e posto nel gruppo di lavoro, la consapevolezza di essere cresciuti ed esserne usciti più ricchi.
Di seguito riportiamo alcune delle loro considerazioni.
“E’ stata un’esperienza bella bella, mi sono messa molto in gioco, all’inizio ero un po’ preoccupata. Sono entrata con calma sia per me per cercare di capire cosa potessi fare e cosa ero in grado, allo stesso tempo rispettare anche gli ospiti”.
“L’equipe ha aiutato tanto, ci hanno dato un grande supporto, consigli.”
“Non avrei mai immaginato che con alcuni ospiti si potesse instaurare una relazione così, la cosa bella è la loro apertura, il fatto che si sono fidati di noi, si sono raccontati, la narrazione è proprio stata nella quotidianità, nelle piccole e nelle grandi cose.”
“Ti da la possibilità di metterti a confronto con persone che arrivano da un altro paese, capire la loro cultura e il loro modo di pensare. Ti aiuta ad abbattere determinati dogmi, che ci vengono dati dalla società, dai giornali, in tv…
“Il problema che ho riscontrato è un problema di motivazione, gente che stava in casa tutto il giorno, non gli andava di fare niente. Ho cercato di smuovere le acque. Ci sono riuscito in parte, ho avuto mille difficoltà, sono riuscito a fare cose belle e a legare con gli ospiti. Siamo riusciti a portare uno di loro al canile, ad andare con alcuni in montagna a Monte Orsaro, a pensare a gite in città d’altre (Parma, Mantova) che faranno nei prossimi mesi. Grazie all’equipe e grazie a loro sono riuscito a fare qualcosa.”
“Sento di aver imparato un sacco di cose, positive e negative. Purtroppo a volte anche con tutto l’impegno le persone non cambiano, continuano a fare gli stessi errori, ma questo non ci impedisce di continuare a provare.”
“Mi sono trovato molto bene, all’inizio è stato un po’ impegnativo. Poi ho iniziato ad ambientarmi, ho iniziato a conoscere i ragazzi. La difficoltà iniziale più grande era la routine, sentivo un po’ la monotonia. Gli operatori mi hanno molto aiutato facendomi fare attività diversificate: uscite, attività sportiva in palestra, ecc. Mi hanno dato anche delle responsabilità e mi sono sentito importante.”
Un grazie a tutti loro