La Messa del Cardinale Bassetti, Presidente della CEI, ha chiuso la Settimana Sociale dei Cattolici. Giorni di riflessione, dialogo, proposte tra vescovi, religiosi, laici, rappresentanti di istituzioni, politica e cultura, sul tema “Il pianeta che speriamo” ambiente, lavoro, futuro: tutto è connesso.
A Taranto, dal 21 al 24 ottobre, una delegazione inviata dalla Chiesa di Reggio Emilia e Guastalla ha partecipato alla Settimana Sociale dei Cattolici. Di questa faceva parte il Consigliere Simone Lusuardi.
Nel pieno rispetto delle norme Covid-19, circa un migliaio di persone si sono incontrate per discutere il tema. Negli scorsi mesi, lo staff organizzatore del convegno ha chiesto a L’Ovile, individuato come azienda che attua interessanti progettualità ambientali, di inviare un questionario e un breve video di presentazione delle proprie azioni green.
La spinta e le riflessioni di Taranto danno certamente nuovo impulso al nostro impegno a livello interno, ma anche consortile con le altre cooperative, consapevoli che la difesa dell’ambiente e della nostra casa comune deve andare di pari passo con l’accoglienza e la difesa dei più fragili.
L’equipe di lavoro del convegno ha raccolto persone diverse per età, genere, impegno, storia in quattro giorni di condivisione, di crescita di confronto e anche di sfogo. Questo è stato il modo di agire che ha spinto il gruppo, il fare insieme. Il confronto ti arricchisce, ti fa leggere le tue convinzioni in ottica diversa, ti lima, ti smussa.
L’impatto con la città di Taranto, dopo il lungo viaggio in treno, fa emergere il suo fascino e le sue molte contraddizioni: la bellezza del mare, della città vecchia, del clima in contrapposizione con le industrie, con le ciminiere dell’ex Ilva. Poi il dolore della gente: i volontari della diocesi che ci hanno accompagnato riferiscono delle perdite nella loro famiglia durante la pandemia ancora in corso, racconti crudi di medici e testimoni.
È stato stupefacente ritrovarsi in tantissimi, rappresentanti di realtà di tutta Italia, molto diverse l’una dall’altra, tutte accumunate da aspetti similari: le ferite ambientali e sociali di casa nostra, il tentativo e la volontà di trovare buone pratiche che ci indichino la strada da percorrere, prendendo esempio proprio dalle realtà virtuose locali.
Evidente in questo convegno è apparso lo sforzo della Chiesa di promuovere la figura della donna, sui cui molto ancora c’è da lavorare; alla stessa stregua abbiamo colto lo sforzo di dare spazio ai giovani chiedendo loro concreti contributi all’analisi e alla progettazione. Entrambe le categorie non trovano sufficiente spazio nella Chiesa, dunque sono questioni che richiedono attenzione.
Al termine dei lavori, la volontà di concretizzare ha portato ad alcune proposte chiare rivolte a governanti, amministrazioni, aziende:
1) Dare il buon esempio nelle nostre parrocchie a efficientare energeticamente i nostri edifici, in particolare ad occupare i tetti di nostra proprietà con pannellature fotovoltaiche: se tutte le parrocchie lo facessero daremmo un contributo determinante alla transizione energetica.
2) Fare scelte concrete sulla finanza: scegliere investimenti e banche rispettose dei diritti e dell’ambiente, carbon free, che non finanzino produzione di armi, e che in generale non danneggino il Pianeta con le proprie scellerate azioni.
Interessante l’invito di Suor Alessandra Smerilli ad imitare, nel nostro operare, i vegetali. Il nostro agire i nostri processi sono troppo spesso assimilabili ad un corpo animale, ove alcuni organi sono vitali e indispensabili, senza i quali moriamo. I vegetali invece ramificano, gemmano e in rete di vasi linfatici portano vita ovunque, senza necessariamente dipendere da un ramo o l’altro.
L’obiettivo minimo che portiamo in terra reggiana dopo questo convegno è cercare di diffondere nei nostri ambienti di lavoro, nelle nostre parrocchie un po’ del fuoco acceso a Taranto, per modificare il nostro stile di vita.
Il Pianeta che speriamo – 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani