Un esempio di sport e inclusione, iniziato nel 2019 e ancora attivo, nonostante le molte difficoltà di questi ultimi anni: è AC Reggiana Quarta Categoria, che inizia la nuova stagione calcistica con determinazione.
Il progetto Quarta Categoria nasce nel 2016 per volere della FIGC. Eppure, fin dal 1993 esiste a Reggio Emilia la squadra di primo livello: erano “I Falchetti”.
Associazione Calcistica Reggiana 1919 aderisce al progetto Quarta Categoria della FIGC nel 2019, con la collaborazione di AUSL di Reggio Emilia e dei Centri di Salute Mentale territoriali, Consorzio Oscar Romero, Cooperativa L’Ovile e cooperativa Coress. Proprio nel 2019 viene creata la divisione Quarta Categoria del Club all’interno della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio; DCPS: Divisione Calcio Paralimpico Sperimentale), un impegno a cui la squadra non viene meno di anno in anno.
Il progetto prevede due livelli. Il secondo livello accoglie atleti con disabilità cognitive, con particolari esigenze medico-sanitarie e, dunque, anche sportive; il primo livello è dedicato a persone con disagio psichiatrico.
Quest’ultimo è seguito da Gabriele Talami, operatore de L’Ovile nei servizi di salute mentale, che abbiamo intervistato.
Gli infermieri del CSM territoriale, a contatto con gli utenti in carico al servizio, propongono l’opportunità sportiva alle persone idonee e potenzialmente interessate. I potenziali atleti vengono segnalati a Gabriele, che si assicura del soddisfacimento delle condizioni di base: la persona prende regolarmente la terapia? È in una condizione psichiatrica equilibrata? È quindi una persona compensata e capace di stare in gruppo?
In seguito, Gabriele prende contatto diretto per fissare un incontro in cui gli interessati possano assistere alle attività: “È importante che si facciano un’idea del progetto, così scelgono di aderire in modo consapevole”.
L’Ovile, insieme ad AC Reggiana, si occupa delle visite mediche di idoneità sportiva obbligatorie e inizia così il percorso che, se soddisfacente per l’utente e per la squadra, si ufficializza con il tesseramento e la partecipazione al campionato ufficiale di Quarta Categoria.
Come avete affrontato gli anni più duri della pandemia?
“Sono stati anni molto difficili, dove abbiamo retto per miracolo – ammette Talami. Se a pieno regime abbiamo circa 15 atleti, un allenamento a settimana di 2 ore e segnalazioni frequenti da parte del CSM per possibili nuovi ingressi, nel 2020 si è fermato tutto”.
L’Ovile ha scelto di proseguire il progetto nel pieno rispetto delle normative anti-Covid 19 in vigore, nonostante questo abbia significato sacrificio e frustrazioni: “Abbiamo fatto allenamenti anche con soli 3 atleti e abbiamo riprogettato le attività in modo da garantire il distanziamento: sono stati mesi di attivazione muscolare, passaggi, attività motorie varie e calci d’angolo! Eppure, credo ne sia valsa la pena. La continuità è molto importante per i nostri atleti, considerate le loro fragilità”.
Il progetto nasce per includere in una rete sociale persone che, solitamente, fanno più fatica ad entrarvi. Come si può immaginare, però, non è solo per questo che il progetto è un punto di riferimento. Diversi sono infatti gli obiettivi educativi:
Per gli atleti inseriti è un privilegio esserci, perché sono all’interno di un quadro ufficiale (AC Reggiana 1919, FIGC, DCPS), ma farlo implica sacrifici, grande impegno, tenacia: per molti di loro è davvero faticoso perché sono quasi tutti lavoratori: “Chi prosegue merita i nostri complimenti”.
“Le più grandi soddisfazioni le abbiamo a bordo o fuori campo, se così si può dire – prosegue. Gli atleti si cercano, non solo per gli allenamenti. Sono un gruppo affiatato e, anche quelli entrati da poco tempo, sono completamente integrati”.
Grandi soddisfazioni sono arrivate dalla sperimentazione attuata nel campionato 2022.
Per motivi organizzativi, le squadre di primo e secondo livello hanno dovuto allenarsi insieme. Inizialmente, tra i coordinatori c’era titubanza, perché si valutavano le comprensibili differenze di capacità fisica tra i due gruppi. “Gli stessi atleti di primo livello erano insicuri, perché sapevano di essere più prestanti fisicamente.” precisa Gabriele.
“Una volta in campo, davanti alla palla, le differenze sono crollate. Dopo aver preso le misure iniziali, il gruppo si è allenato benissimo, con grande coesione e comunicazione – commenta il coordinatore. Tant’è che all’evento dello scorso giugno siamo partiti con una squadra unica. È stata un’esperienza fantastica, gli atleti hanno legato sempre di più: abbiamo fatto bene a buttarci!”.
Il referente precisa che la situazione non è rosea dal punto di vista dei risultati. Gli atleti hanno pagato il fermo degli allenamenti causa COVID-19, la preparazione atletica non ottimale e inoltre il Campionato 2022 di primo livello ha preso tutti alla sprovvista, con la prima partita ad aprile e comunicata a sole poche settimane.
“Non siamo forti in campionato, va detto, vogliamo migliorare. Eppure, nei tornei ci facciamo valere!” si inorgoglisce Talami. “Il nostro vero obiettivo quest’anno era solo tornare a numeriche di atleti più cospicue, perché il progetto non deve perdere il senso per cui è nato: fare inclusione con il calcio” conclude.
Ogni anno, le squadre di primo e secondo livello partecipano, oltre alle partite del Campionato ufficiale, a triangolari, tornei, eventi di beneficienza e partite amichevoli. Dopo la presentazione delle maglie ufficiali per il Campionato 2022-2023 di giovedì 1° settembre, l’amichevole di calcio a cinque a Casalgrande (RE) di sabato 3 settembre e l’inizio degli allenamenti l’8 settembre, ecco i prossimi appuntamenti:
Non ci resta che tifare!