Il giorno 22 maggio, a Roma, presso la “Casa circondariale Regina Coeli”, ha avuto luogo un importante incontro tra numerosi attori del mondo della cooperazione sociale italiana operanti nel settore carcerario infra ed extra murario, due sottosegretari del Ministero della Giustizia, l’On. Gennaro Migliore e l’On. Cosimo Maria Ferri, e Mauro Palma, il Garante nazionale dei diritti dei detenuti o delle persone private della libertà personale. Il motivo per il quale è stato richiesto un confronto urgente con alcuni illustri interlocutori del suddetto Ministero particolarmente sensibili al tema è il progressivo smantellamento attuato da diversi anni e, in particolare, in questi ultimi, della Legge Smuraglia, ossia la Legge 22 giugno 2000, n° 193 “Norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti”. I tagli ingenti già effettuati e quelli previsti dall’attuale Governo, infatti, hanno causato una sempre maggiore limitazione (fino alla scomparsa in certi casi) dei molti progetti lavorativi e di accoglienza concepiti all’interno e fuori dalle carceri, ideati per offrire una seconda opportunità ai detenuti e a quelli in misura alternativa. A questo proposito, per la nostra Cooperativa erano presenti Francesca Cavedoni, la Responsabile dell’Servizio Carcere, e Ambra Fontanili, operatrice del gruppo-appartamento “Don Dino Torreggiani”. Quest’ultima realtà, nata proprio, in origine, per accogliere persone in misura alternativa al carcere e avviarle al lavoro è un chiaro esempio di quei progetti virtuosi e oggettivamente riusciti nella riduzione della recidiva e del costo sociale. Francesca ed Ambra, oltre a presentare la Cooperativa L’Ovile, hanno chiesto un intervento netto e decisivo da parte del governo rispetto alla creazione di una politica di finanziamenti strutturati ad hoc per le comunità per l’esecuzione penale esterna. Le richieste avanzate dal folto gruppo riunitosi a Roma, rappresentativo di gran parte delle realtà inerenti il settore presenti sul suolo italiano, sono orientate al ripensamento di un ambito che potrebbe garantire una qualità di vita migliore per tante persone, ma anche la creazione di posti di lavoro per tante figure professionali e, dunque, una produzione di Pil. Da questo incontro “informale” è nato un “tavolo di lavoro” impegnato nella realizzazione di una rete allargata nel settore della cooperazione sociale attiva in tale ambito, con la speranza che qualche segnale positivo si possa cogliere nel breve e nel lungo periodo.
Sempre nell’ottica della diffusione delle buone pratiche il 4 maggio è stato presentato con un convegno in collaborazione con il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane il volume “La cura educativa per il reinserimento sociale di detenuti in esecuzione penale esterna”, poi adottato come testo di studio nelle università e, il 1 giugno 2017, presso la trasmissione “Detto tra noi” su Teleradiocittà (Modena). GUARDA IL VIDEO