Sabato 3 luglio, presso la Rocca Estense di San Martino In Rio, enti pubblici, associazioni, Terzo Settore, parti sociali, imprese, sono stati invitati ad un dialogo relativo alle necessarie azioni da introdurre a livello locale per promuovere la ripresa economica e sociale del territorio dopo l’emergenza pandemica e le sue drammatiche conseguenze.
Secondo l’ISTAT, la Provincia di Reggio Emilia ha perso 9.000 posti di lavoro nel 2020, di cui la quasi totalità erano a tempo determinato. A farne le spese sono state maggiormente le donne e in secondo luogo giovani con meno di 30 anni. Questo dato segnala l’importanza di un piano d’azione integrato tra imprese, cooperazione ed enti locali in grado di rispondere alle urgenze di questo tempo e alle fragilità sociali – nuove o già presenti prima della pandemia.
Dopo la lettura del documento redatto dalla Direzione del Partito Democratico di Reggio Emilia, si è dato spazio all’intervento degli ospiti. Tra gli altri:
Dopo i saluti del Sindaco di San Martino In Rio, Paolo Fuccio, gli interventi hanno arricchito le linee guida impostate dal documento, con l’obiettivo di dare spunti per una messa a terra efficace delle intenzioni esposte.
I punti strategici individuati dal documento sono:
Molti gli interventi interessanti ed esaustivi. Franco Mosconi, Professore di Economia presso l’Università di Parma, ha illustrato come il “modello emiliano” di sviluppo economico, capace di riprendersi dopo le crisi (ad esempio quella del 2008-2013), intrecciando pubblico, impresa e cooperazione in un sodalizio virtuoso, sia da valorizzare ed esportare per la ripartenza dell’economia locale e nazionale.
Luca Vecchi ha ricordato come nel PNRR si parli giustamente di infrastrutture fisiche e digitali, ma che più attenzione e più risorse siano da investire sul capitale umano e sulla selezione e promozione dei talenti dei giovani, soprattutto da parte degli enti locali che dovranno concretizzare i progetti del PNRR sui propri territori.
Alessio Dondi, Rappresentante UDU (Unione Degli Universitari) di Modena e Reggio Emilia, ha presentato i risultati di una ricerca condotta tra studentesse e studenti dei due atenei, facendo emergere la necessità di trovare soluzioni (economiche, imprenditoriali, abitative, di welfare) che permettano agli studenti fuori sede di scegliere Reggio Emilia come loro patria di formazione, sviluppo e lavoro: evitare la “fuga di cervelli”, convincendoli a restare e contribuire alla crescita del nostro Paese e del nostro territorio.
Innocenza Grillone, Presidentessa della Fondazione Durante e Dopo di Noi, ha ricordato la necessità di un serio impegno per garantire il lavoro – e dunque sostenibilità economica, dignità, costruzione di autonomie e progetti di vita – per le persone con disabilità, che sempre pagano il prezzo più alto nelle crisi, insieme alle figure dedicate alla loro assistenza, spesso donne, famigliari, che rinunciano al proprio lavoro quando il welfare non le sostiene a dovere nella cura.
Presenti anche le sigle sindacali CISL e UIL, Confesercenti Reggio Emilia, Confindustria Reggio Emilia, che hanno portato il loro contributo relativamente alle realtà di loro competenza, mettendosi a disposizione degli enti pubblici per costruire un dialogo aperto e produttivo sullo sviluppo sostenibile del nostro territorio.
I Consiglieri presenti restituiranno quanto raccolto a Consiglio di Amministrazione, Direzione e Presidenza. . La cooperativa L’Ovile, impegnata da tempo in percorsi di sostenibilità ambientale – con il Comitato Ambiente - e sociale, esprime la volontà di lavorare per continuare a garantire inclusione sociale, diritti, lavoro per tutte le persone fragili, mettendosi quindi in linea con alcuni punti strategici del documento presentato.