Nell’ambito della rassegna Il Bestiario della Terra del Reggio Parma Festival 2022, che vede coinvolti Consorzio Oscar Romero in Polveriera, Reggio Emilia Città Senza Barriere, Coress Società Cooperativa Sociale e L’Ovile, giovedì 9 giugno è stata inaugurata la mostra Anatomie Squisite dell’artista Yuval Avital.
Il percorso che ha portato alla mostra, coinvolgendo molti utenti con fragilità inseriti nei nostri percorsi socio-occupazionali e nel carcere di Reggio Emilia, è stato complesso, ma anche ricco e stimolante.
Yuval Avital, nato a Gerusalemme e residente a Milano, è artista multimediale, compositore e chitarrista. Sviluppa le sue opere in contesti e spazi variegati, così come variegati sono i mezzi espressivi che utilizza, con l’obiettivo di superare le categorie che suddividono l’arte: performance, installazioni immersive, concerti, pittura, sculture sonore. Queste forme espressive si accomunano per l’attenta e scrupolosa ricerca di Avital, impregnata di surrealismo e visioni oniriche.
La collaborazione tra Avital e gli utenti del socio-occupazionale Ecocreativo è iniziata a marzo e si è sviluppata su due percorsi paralleli: uno al fine di creare un’esperienza culturale stimolante e fruibile da tutti gli ospiti; l’altro, più specifico, ha dato risposta alla commissione de I Teatri di Reggio Emilia di realizzare un’opera d’arte nell’ambito del Festival Internazionale della Musica.
La ricerca si è concentrata prima sulla poetica e le opere di Avital, artista poliedrico e sviluppatore di forme nuove di arte contemporanea, poi sull’opera Cadavre Exquise n°17. L’approfondimento ha portato a un laboratorio su alcuni temi di attualità: guerra, diversità, ecologia, tradizione. Infine, gli utenti hanno reinterpretato il bozzetto, ognuno con il proprio stile.
In seguito, Avital ha raggiunto gli utenti in Ecocreativo, mettendosi in relazione con loro con entusiasmo ed empatia. Nella sua attesa, Ecocreativo aveva cucito un grande telo con lenzuoli di recupero, su cui è stata proiettata l’opera e dipinto uno schema di base. Al suo arrivo, l’artista ha dipinto a sua volta il telo: “Osservare un’artista all’opera, essere presenti durante l’atto creativo che gli utenti stessi hanno impostato è stato molto emozionante e gratificante, un’esperienza che non dimenticheranno!” commenta l’atelierista Caterina Faccia, che ha seguito da vicino il progetto.
Il secondo percorso consisteva nella progettazione e realizzazione dell’opera, passando dalla bozza in due dimensioni ad una scultura in ceramica in 3D. È stata un’esperienza nuova, seguita da alcuni utenti selezionati: “Le prove, le difficoltà, le delusioni e i successi, il ripensare le idee iniziali, l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecniche, tutto è stato una palestra educativa, un percorso condiviso tra atelieristi e utenti, a volte faticoso, ma estremamente stimolante, che ci ha permesso di capire più a fondo il valore di un’opera e del suo processo creativo” racconta ancora Faccia.
“Il percorso ha portato la ricerca artistica degli utenti ad un livello superiore, ci ha dato un’occasione preziosa per portarli ad un livello professionale di generazione e fruizione dell’arte”, ha concluso l’educatrice Annamaria Siligardi.
Una copia della scultura non destinata alla mostra, rimaneggiata dalle atelieriste per sistemarne alcune imperfezioni, verrà firmata dall’artista e per sua volontà donata a L’Ovile, in segno di gratitudine.
Yuval Avital ha incontrato anche i detenuti inseriti nel nostro progetto SemiLiberi per illustrare il suo progetto. Il Cadavre Exquise su cui hanno lavorato due persone, con il supporto di un operatore, prevedeva la realizzazione di alcune piccole bare in legno che potessero, attraverso un’apertura particolare, trasformarsi in coccodrilli.
“Siamo rimasti perplessi nel momento in cui Yuval ci ha presentato il progetto, non credevamo di riuscire nell’impresa, tecnicamente tutt’altro che semplice” racconta Massimo Caobelli, coordinatore del progetto SemiLiberi. “Non senza difficoltà, abbiamo ultimato la prima bozza. Yuval ci ha raggiunto per il perfezionamento ed è allora che abbiamo inserito i dettagli: denti, lingua foderata in velluto, piedi e abbiamo realizzato dei fiori da porre sulla bara con dei trucioli di legno. La sfida è diventata sempre più entusiasmante”, prosegue Caobelli.
A dimostrazione di quanto il gruppo si fosse appassionato al processo creativo, Caobelli aggiunge: “Il falegname ha sviluppato una sorta di affezione per l’opera, voleva proseguire nel perfezionarla, anche se era già perfetta! Questo mi ha fatto capire quanto le persone si siano sentite coinvolte dal progetto. Sebbene fosse complesso, il percorso è stato molto soddisfacente”.
L’opera, realizzata completamente a mano a partire dai bozzetti proposti da Avital, è completata da alcuni alberi in legno di noce trattato.
“Infine, abbiamo collaborato con il progetto STRADE creando il supporto per il loro Cadavre Exquise, opera in tecnica mista (legno, cartapesta e tessuto), che ha come base una riproduzione di una televisione, anche quella tutta in legno fatta a mano”, conclude Caobelli.
Nell’ambito del progetto STRADE, a 2 gruppi di utenti che frequentano lo spazio Polveriera sono stati affidati due bozzetti dell’artista da trasformare in opere finite.
Durante l’incontro con Avital gli utenti hanno chiesto alcuni consigli sull’interpretazione dei bozzetti e sulle tecniche possibili. Da questo confronto e dalla preziosa supervisione dell’artista sono nate due idee: un arazzo con tessuti di varia tipologia e un collage in 3D, su più livelli, in tecnica mista (cartapesta e legno) in collaborazione con SemiLiberi.
Il lavoro si è svolto quasi totalmente in autonomia. “Essenzialmente abbiamo riprodotto su grande scala il bozzetto di Avital” racconta Ilaria La Manna, atelierista. “Abbiamo scelto di usare tessuti dai colori più vivaci in corrispondenza delle parti più sature del bozzetto, tracce a ricamo per le parti più delicate. Gli utenti sono stati coinvolti in un flusso continuativo di lavoro: con l’arazzo steso sul tavolo ci siamo avvicendati attorno ad esso per lavorarci a più mani. Non avendo particolari competenze specifiche di ricamo, abbiamo faticato a compiere l’opera. Il progetto è stato sfidante ma anche molto educativo: per due mesi gli utenti si sono messi alla prova su concentrazione, precisione, pazienza e costanza. Questo perché non era richiesto di liberare la propria creatività e utilizzare tecniche congeniali: la necessità di seguire una precisa commissione ci ha richiesto di creare con professionalità” conclude La Manna.
La mostra Anatomie Squisite inaugurata il 9 giugno e visitabile fino al 24 luglio ai Musei Civici di Reggio Emilia, è parte di un percorso più ampio del Reggio Parma Festival 2022, che prevede eventi e iniziative tra Reggio Emilia e Parma fino a dicembre 2022.
Nella foto: l’equipe Ecocreativo con l’artista e l’opera; da sinistra: Annamaria Siligardi, Yuval Avital, Caterina Faccia, Martina Verrini.