In qualità di ente del Terzo Settore di grande rilevanza per il territorio reggiano, cooperativa L’Ovile è stata invitata il 7 gennaio scorso alle celebrazioni per il 226° Anniversario della nascita del Tricolore.
La festa è stata istituita il 31 dicembre 1996 con la legge 671 in occasione del bicentenario del Tricolore. La giornata è finalizzata a ricordare la nascita della bandiera d’Italia avvenuta il 7 gennaio 1797 proprio a Reggio Emilia.
Quest’anno gli onori militari in piazza Prampolini sono stati resi da una Compagnia interforze composta da: Esercito – 87° Reparto comando Supporti tattici “Friuli”; Marina militare – Comando marittimo Nord-La Spezia; Aeronautica militare – 1^ Aerobrigata aerea Os; Arma dei Carabinieri – Legione Emilia-Romagna; Guardia di Finanza – Comando regionale Emilia-Romagna. Presente in abiti storici anche la Guardia civica reggiana.
Presso il Teatro Romolo Valli si è tenuta la cerimonia su invito con interventi di: Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, presidente della Provincia, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant’Egidio e Luca Ciriani, Ministro per i rapporti con il Parlamento.
Vecchi, elogiando la bandiera come simbolo di unione, ha detto: “Quella bandiera significa unità nella diversità. Fin da subito, il vessillo ha saputo essere un grande sogno di libertà che ha accompagnato il Paese nel suo lungo percorso tra unità nazionale, guerre e, attraverso la Costituzione, fino alla repubblica. Il primo passo, qui dentro, 226 anni fa”.
Un affondo sulla situazione dei giovani nel lavoro ha caratterizzato il discorso di Zanni, che ha ricordato come una politica volta all’integrazione e al coinvolgimento deve tenere conto delle loro esigenze. Inoltre, ha esplicitamente condannato le esternazioni di matrice fascista: “Continueremo sempre a ritenere gravi ed intollerabili quelle esternazioni e celebrazioni pubbliche rispetto a sensibilità, militanze, continuità con gruppi politici di presunta o dichiarata matrice fascista, ancor più se espressi da chi ha l’onore e anche il privilegio di ricoprire pro tempore incarichi istituzionali”.
Stefano Bonaccini, ha ricordato alla platea, composta da un nutrito numero di fasce tricolori, di non lasciare indietro nessuno, nel nome di quella bandiera, la nostra: per cui, istruzione e sanità siano messe sempre al primo posto senza distinzione di reddito, provenienza, possibilità.
Anche Andrea Riccardi ritorna fortemente sul tema dell’integrazione, dopo un interessante excursus sulla storia della bandiera, dagli onori alle cause servite in modo errato e colpevole. Ricorda, dopo un accenno al dibattito sullo ius soli: “Per sempre più italiani la patria e la bandiera esistono. Nuovi italiani, figli e figlie di altre culture, credenti di religioni sconosciute nella nostra storia, sono venuti ad abitare tra di noi e guardano al tricolore come la loro bandiera”.
Il senatore Ciriani ha invitato tutte e tutti a mettere da parte le divisioni politiche in una giornata di celebrazioni come quella del 7 gennaio, in cui ci si ricorda come tutti si è parte di una grande storia. Nel suo discorso, ha portato anche alcuni temi spinosi dell’agenda di governo: la riforma verso il presidenzialismo e l’autonomia delle Regioni.
Infine, è avvenuta la consegna della Costituzione italiana a delegazioni di Associazioni interculturali aderenti alla Fondazione Mondinsieme.
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