Lunedì 29 gennaio scorso L’Ovile ha preso parte all’Assemblea di Confcooperative Terre d’Emilia. Si è parlato del ruolo sociale della cooperazione negli ambiti lavoro, comunità e futuro ed è stato eletto il presidente e il Consiglio Generale.
Lo scorso 29 gennaio, al Forum Monzani di Modena si è tenuta l’Assemblea generale di Confcooperative Terre d’Emilia dal titolo: Lavoro, comunità, futuro. La funzione sociale della cooperazione.
Alla presenza di oltre 400 Delegate e Delegati delle oltre 600 cooperative associate all’organizzazione, tra cui una rappresentanza de L’Ovile, si è avviata la prima legislatura quadriennale dell’organizzazione.
Giancarlo Muzzarelli, sindaco di Modena, ha accolto l’Assemblea. Muzzarelli ha individuato nella cooperazione sociale un alleato importantissimo per ritrovare il protagonismo delle comunità sul mercato. Inoltre, ha ricordato come la mutualità innata nella cooperazione possa essere una risposta alla disgregazione dei territori. Ha infine affrontato il tema migranti: “Attraverso educazione e formazione delle persone migranti è possibile ritrovare un senso di comunità e nella loro inclusione uno slancio nuovo verso le sfide che ci attendono nel futuro”.
A seguire, il presidente Matteo Caramaschi nel suo intervento ha sottolineato l’importanza delle relazioni da molteplici punti di vista:
A seguire, Pierpaolo Prandi dell’Ufficio Studi nazionale di Confcooperative, ha fornito un’interessante serie di dati sulla situazione della cooperazione sociale nel territorio di Terre d’Emilia, che rappresenta il 2,9% della superficie territoriale nazionale, ma genera il 18,1% del fatturato di Confcooperative e un impatto di grande valore sulla tenuta del tessuto sociale.
Marco Marcatili, economista, direttore business di Nomisma e presidente del Centro Agroalimentare di Bologna, ha ricordato che si presagisce una centralità della cooperazione, in particolare quella sociale, nei prossimi anni.
La società attuale è basata su un modello che genera insicurezze e solitudini, non solo per il singolo, ma anche per le PMI, che si vedono “slegate” dal tessuto finanziario. Su tali solitudini la cooperazione può e deve avere un ruolo educativo.
Marcatili ha affrontato anche il tema delle giovani generazioni e del loro rapporto col lavoro: “La dinamica lavoro per reddito non funziona più: il 62% delle/dei giovani non ritiene il lavoro centrale nella propria vita; il 70% di loro scambierebbe un’ora di tempo libero con un’ora di straordinario ad un prezzo molto più alto dell’attuale compenso previsto; l’80% di loro ritiene che le precedenti generazioni abbiano dedicato troppe ore al lavoro. Questo scenario ci dice che dobbiamo cambiare prospettiva per renderci accattivanti per le/i giovani”.
In aggiunta a questi dati, Marcatili ricorda che oggi in Italia 2,4 milioni di donne non lavorano per motivi famigliari: una situazione di disparità che fa male a tutte e tutti e grava pesantemente sul nostro PIL.
“L’economia – e, fatemi dire, la cooperazione – oggi o è sociale, o non è. Sugli ESG, per esempio, dovrebbe guidare la transizione, invece non sta facendo abbastanza”. Marcatili ha lasciato infine alcuni suggerimenti che ha definito di “responsabilità aumentata”:
I lavori si sono conclusi con l’intervento del presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.
Ampio spazio è stato riservato ad un vivace dibattito, cui ha fatto seguito l’elezione del presidente e del Consiglio generale (90 componenti) di Confcooperative Terre d’Emilia.