Alcune ricerche dimostrano come gli stili di vita dei futuri padri influenzino, in modo diretto e indiretto, la salute della/del neonata/o prima e dopo la nascita: ecco alcune interessanti scoperte per raccontare un nuovo punto di vista sulla paternità e per ricordare l’importanza del congedo parentale.
Nell’ambito delle politiche di informazione e sensibilizzazione intraprese dalla cooperativa per incentivare nei neopapà la fruizione del tempo da dedicare alla famiglia, approfondiamo i benefici psicologici e fisici emersi da alcune ricerche scientifiche che ottengono i padri e le famiglie nel dedicare tempo alla cura della prole.
Secondo un articolo1 redatto da alcune ricercatrici della University Of Southern California, Los Angeles e dal gruppo di Neuroimaging dell’Instituto de Investigación Sanitaria Gregorio Marañón, Madrid, gli stili di vita e i comportamenti dei futuri padri e la qualità della loro relazione con la madre possono influenzare la/il nascitura/o in modo diretto e indiretto.
Fattori diretti: alimentazione, stile di vita, stress
I fattori diretti coinvolgono l’epigenetica, ossia le variazioni del DNA che accendono o spengono determinati geni, dando origine a diverse conseguenze fisiche e comportamentali. In particolare, dalle ricerche emerge che:
Vi sono anche fattori diretti che coinvolgono la produzione di ormoni: i futuri padri con più alti livelli di testosterone hanno una più forte attivazione neurale a suoni di pianto di neonata/o.
Infine, è stato dimostrato che i futuri padri con una maggiore capacità di mentalizzazione (leggere i propri e gli altrui stati emotivi e rispondere adeguatamente ad essi) hanno maggiori livelli di ossitocina ed un approccio orientato alla sintonia con la/il neonata/o.
Fattori indiretti: la qualità della relazione di coppia prima e dopo la nascita
Vi sono anche fattori indiretti che possono sensibilmente influenzare la salute della/del bambina/o, legati soprattutto alla qualità della relazione di coppia2: le ricerche si sono concentrate soprattutto sui comportamenti e la salute mentale della madre influenzati dal padre e la sincronia ormonale della coppia.
Secondo alcune ricerche, le future madri con compagni più coinvolti in attività di cura prenatali (ascolto del battito del feto, partecipazione a corsi prenatali, shopping per la/il neonata/o) hanno avuto comportamenti più salutari durante la gestazione rispetto a chi ha avuto un partner meno coinvolto, migliorando così la salute del feto.
Provato che lo stress prenatale della madre comporta fattori di rischio per il feto, se in una coppia si manifestano conflitti e situazioni stressanti, questo dà più probabilmente origine a parti medicalmente complessi e a ridotte abilità della/del bambina/o nella regolazione delle emozioni.
Al contrario, una relazione di coppia sana ed equilibrata è stata associata ad un atteggiamento positivo dei genitori nella relazione con la/il neonata/o, così come a un suo temperamento più sereno.
Infine, anche la sintonia ormonale della coppia fa la differenza: simili livelli di testosterone nei genitori sono correlati a un maggiore investimento di tempo del neopapà nella relazione parentale; per le coppie al primo figlio, la sincronia dei livelli di cortisolo della coppia nel periodo prenatale è associata a una minore insorgenza di conflitti fra madre e padre e a una minore possibilità di sviluppo di depressione postpartum nel padre.
In che modo agire positivamente da futuro papà alla luce di queste evidenze scientifiche?
Abbiamo già descritto il congedo parentale obbligatorio, quello alternativo e le modalità di accesso. In aggiunta a questi strumenti di cura della famiglia, ricordiamo gli estremi del congedo parentale facoltativo.
Lo strumento consiste in un’astensione volontaria dal lavoro e spetta al padre lavoratore (e alla madre lavoratrice) dalla nascita della/del figlia/o, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi, elevabili a sette mesi nel caso in cui si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a tre mesi.
Alcune importanti informazioni da tenere a mente sono:
I mesi di congedo parentale coperto da indennità sono nove:
Anche il genitore solo, o con affidamento esclusivo, ha diritto ad un congedo indennizzato fino a nove mesi.
Il congedo facoltativo può essere fruito dal padre durante i periodi di congedo della madre lavoratrice, garantendo presenza in famiglia e instaurando subito un legame con la nuova nata/il nuovo nato.
Per approfondimenti, modulistica e inoltro delle richieste, è a disposizione su appuntamento l’Ufficio Risorse Umane (Elisa Cocchi, Roberto Giorgioni).
Note: