Come rilevato da ISTAT, il tasso di occupazione femminile a fine 2021 è del 50,5%, il più elevato della storia del nostro Paese. Eppure, i contratti sono più fragili, le autonome sempre meno presenti – colpite, come i “colleghi” maschi, dalla pandemia – e le tutele nel lavoro dipendente sempre più flebili. Questo basterebbe a far capire che maggiore lavoro non significa maggiore equità sul lavoro.
Guardando al Terzo Settore: «In Italia è donna il 61% degli occupati delle cooperative, il 40,5% se consideriamo i soci, ma rappresentano “solo” il 25,6% della governance di queste imprese», riferisce Azzurra Rinaldi di Unitelma Sapienza. Il gender gap è dunque una realtà tangibile e dagli effetti pesanti, che ricadono direttamente sulle donne, indirettamente su tutti, abbattendo il valore aziendale di un 7,5%, secondo una ricerca della Camberra University.
Il progetto sulla parità di genere RINA4CGM si inserisce in questo contesto.
Consapevole dell’importanza di misurare con indicatori oggettivi la capacità delle aziende di aprire le porte alle donne, anche ai ruoli apicali e a prescindere dalla loro situazione famigliare e dai carichi di cura, RINA, in collaborazione con l’Università Unitelma Sapienza, ha redatto un questionario di auto-valutazione (gap analysis) rispetto al proprio protocollo Gender Equality Assessment.
RINA mette a disposizione gratuitamente la propria consulenza esperta per la corretta compilazione del documento a 9 realtà del Consorzio CGM, tra cui L’Ovile. Le realtà sono state selezionate sulla base di una call, in cui hanno dovuto esplicitare i motivi della loro candidatura, che RINA ha definito: «convincenti e stimolanti».
Grazie al coinvolgimento di alcune figure e uffici strategici della Cooperativa (Consiglieri di Amministrazione, Direttore, Ufficio Progettazione, Ufficio Personale, Responsabili del Controllo Qualità) e all’istituzione di un tavolo di lavoro, partirà una raccolta dati che servirà a misurare, attraverso degli indicatori (detti KPI) e dei punteggi, lo “stato di salute” della cooperativa rispetto alla parità di genere: selezione ed assunzione, gestione della carriera, equità salariale, genitorialità, equilibrio vita-lavoro, prevenzione delle molestie sui luoghi di lavoro.
Una volta compilata la auto-valutazione, con l’importante supporto del gruppo di lavoro e delle consulenti RINA, gli occhi sono puntati verso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Giovedì 24 marzo, la Ministra Elena Bonetti ha tenuto una conferenza stampa insieme a Giuseppe Rossi, Presidente UNI (Ente Italiano di Normazione) e Elena Mocchio, Responsabile Innovazione e Sviluppo UNI, in cui è stata illustrata la nuova Prassi di Riferimento, che fornisce le Linee Guida specifiche (indicatori, modalità assegnazione punteggi, aspetti migliorativi) per ottenere la certificazione della parità di genere che, come da D. Lgs. 162/2021, è istituita dal 2022.
La certificazione sulla parità di genere, così come le certificazioni già in possesso da L’Ovile (Ambiente, Sicurezza, Qualità), sono un segno dell’impegno concreto della cooperativa riguardo al tema e una garanzia per tutte le realtà in partnership con L’Ovile, che potranno contare su una cooperativa attenta alle pari opportunità e all’accesso delle donne anche nei settori decisionali, con un fondamentale contributo a crescita, sviluppo, stabilità e continuità aziendale.
Infine, le aziende in possesso della certificazione avranno diritto a sgravi fiscali significativi. Lo Stato concede un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino all’1% dei versamenti dovuti e fino a 50.000 euro annui per azienda.