Il 13 marzo scorso si è svolto a Bologna presso la sede della Regione Emilia Romagna il convegno “Probation e messa alla prova negli Uffici di Esecuzione Penale Esterna dell’Emilia-Romagna: una ricerca per riflettere”; la giornata, organizzata da UEPE E.R. e l’Ufficio del Garante Regionale dei diritti delle persone detenute, prende le mosse da un progetto che ha visto il coinvolgimento delle Università di Parma e di Bologna, per il Monitoraggio delle ordinanze di messa alla prova (Mo.map).
Oltre ai risultati della ricerca, che ha interessato circa 130 ordinanze di messa alla prova seguite dagli Uffici di esecuzione penale esterna di Bologna e Reggio Emilia, nel convegno hanno trovato spazio i contributi di diversi soggetti e attori coinvolti a diverso titolo nel funzionamento concreto di questo istituto, a partire da Gemma Tuccillo, Capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e la Comunità e Antonio Amato, Capo Area dell’Area delle Misure di Comunità di Bologna, al dott. Alberto Ziroldi, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, fino alle testimonianze di enti e associazioni che ospitano gli imputati per il lavoro di pubblica utilità, obbligatorio all’interno dei programmi di messa alla prova per soggetti adulti.
L’ultima sessione del convegno, con la presidenza del garante Marighelli, ha visto la partecipazione del centro di Giustizia Riparativa Anfora (www.anforagiustiziariparativa.com), della nostra Cooperativa: la coordinatrice Caterina Pongiluppi ha parlato dell’importanza della mediazione penale all’interno della messa alla prova, come richiesta dalla disciplina dell’istituto introdotto con Legge 28 aprile 2014, n. 67, descrivendo poi in particolare la sperimentazione attualmente in corso presso il centro Anfora, sulla base del protocollo siglato nel maggio del 2016 tra la Cooperativa L’Ovile e l’UDEPE di Reggio Emilia Parma e Piacenza; quest’ultimo documento, la cui presenza garantisce una cornice di rilevanza pubblica all’intervento di giustizia riparativa, è uno dei primi e tuttora uno dei pochissimi stipulati sul territorio nazionale per l’applicazione della mediazione penale all’interno della messa alla prova, il chè rende l’esperienza de L’Ovile particolarmente significativa e all’avanguardia.