A seguito del secondo bando della Prefettura scaduto il 30 giugno e andato nuovamente deserto, la convenzione stipulata per la gestione del servizio richiedenti asilo (che in provincia di Reggio Emilia è gestito dalle due Cooperative sociali L’Ovile e Dimora D’Abramo capofila di due RTI) è stata prorogata fino al 31 ottobre con una riduzione del 15% del prezzo pro/capite pro/die. Nonostante la riduzione le due RTI hanno deciso di non rivedere i servizi offerti garantendo così ai 210 lavoratori altri 4 mesi di lavoro. La nuova scadenza di questi contratti è quindi fissata per il 31 ottobre.
Dopo tale data però i tanti assunti a tempo determinato rischiano di rimanere senza lavoro: si tratta di educatori, insegnanti di lingua italiana, mediatori linguistici e culturali, psicologi che garantiscono vera e piena accoglienza e integrazione dei migranti. Un posto letto e un piatto caldo non bastano per dare dignità a persone in condizioni di vita “normali”. Lo sono ancor meno per persone con dei vissuti traumatici, sradicate dalle loro culture d’origine e private delle relazioni affettive.
Nel 2019 c’è stata una accelerazione nella valutazione delle richieste. Questo è positivo perché le persone hanno il diritto di sapere se possono restare oppure no. È questa l’unica vera economia che si può fare nell’accoglienza”.