Rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: aumenti retributivi, quattordicesima mensilità, più diritti per la reperibilità, estensione della retribuzione in maternità e aumento del contributo per il welfare. Ecco tutte le novità!
“Abbiamo fatto un grande sforzo per la valorizzazione della cooperazione sociale, a partire da un giusto riconoscimento economico dei lavoratori. […] l’essenzialità delle professioni sociosanitarie e dell’inserimento lavorativo dei soggetti più fragili […] deve essere realmente riconosciuta dalle istituzioni, a partire dalle Regioni, con il riconoscimento di tariffe adeguate e di appalti economicamente appropriati, altrimenti non sarà possibile sostenere né questo contratto, né le cooperative e, di conseguenza, il reddito di soci e lavoratori”.
Questa la dichiarazione rilasciata lo scorso 26 gennaio dopo la firma del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali 2023-2025 da Stefano Granata (Federsolidarietà Confcooperative), Eleonora Vanni (Legacoop sociali) e Emanuele Monaci (Agci imprese sociali). L’accordo è stato raggiunto con le parti sindacali FP CGIL, FP Cisl, Fisascat Cisl Uil FPL e Uiltucs.
Le motivazioni delle modifiche del CCNL
L’accordo siglato, valido per tutte le cooperative sociali (A, B e miste, come da legge n. 381/91), prevede una serie di modifiche i cui obiettivi sono esplicitati nella sua premessa:
- Promuovere e coniugare legalità e diritti nel sistema degli appalti pubblici;
- Garantire la disciplina legislativa e contrattuale in materia di lavoro per lavoratrici e lavoratori
- Valorizzare le professionalità specifiche del settore con adeguate retribuzioni;
- Operare insieme per ridurre la precarietà e promuovere la continuità retributiva e occupazionale, anche per i soggetti svantaggiati, al fine di superare le disuguaglianze e sostenere le fragilità attraverso i percorsi di occupazione.
Le novità del CCNL per il lavoro
Le principali novità del contratto sono:
- Flessibilità nell’assegnazione di contratti a tempo determinato e stagionali per rispondere alla dinamicità del lavoro in ambito sociale senza mettere a rischio le organizzazioni, ma con clausole di stabilizzazione che evitino il precariato e monitoraggi annuali dei rapporti di lavoro;
- Definizione di un elemento temporaneo della retribuzione per educatrici/educatori dei servizi educativi all’infanzia e per educatrici/educatori professionali socio-pedagogici (come definiti al comma 597 della Legge 205/2017), oggi inquadrate/i come D1, che a partire dal 1° gennaio 2026 transiteranno al livello D2;
- Definizione di un incremento economico delle professionalità cooperative (di 120 euro parametrati sul livello C1 e da riparametrare per gli altri livelli): tale aumento avrà una prima tranche a febbraio 2024;
- Definizione della quattordicesima mensilità dal 1° gennaio 2025, corrisposta nel mese di giugno, del valore del 50% rispetto alla retribuzione di quel mese (le parti si impegnano a portarla al 100% del valore della retribuzione del mese nel prossimo rinnovo di contratto collettivo);
- Per le reperibilità con vincolo di permanenza in struttura è stato riorganizzato il servizio serale o notturno, prevedendo fasce di orario di lavoro retribuito ed effettivo e riconoscendo un’indennità specifica per ciascuna notte con 7 ore di reperibilità;
- Garanzia di 2 divise da lavoro l’anno il cui acquisto è a carico della cooperativa e di 15 minuti retribuiti di vestizione/svestizione.
Per welfare e conciliazione: estesa la tutela della maternità e ampliata l’assistenza sanitaria integrativa
Alcune azioni importanti sono previste per la tutela della maternità e l’assistenza sanitaria integrativa:
- Dal 1° gennaio 2024 la maternità sarà integrata per giungere al 100% (rispetto all’80% previsto già dalla normativa per la maternità obbligatoria)
- Si integra il contributo per la copertura dell’assistenza sanitaria integrativa dovuto a ogni lavoratrice e lavoratore di 60 euro annuali, passando a 120€/persona/anno, con l’impegno delle parti di rendere tale diritto adeguatamente comunicato e supportando le persone nella richiesta dei rimborsi
Gli Osservatori Paritetici e l’attenzione ai percorsi di inserimento lavorativo
Altre azioni previste saranno:
- Istituzione di Osservatori Paritetici su appalti e accreditamenti territoriali che garantiscano la corretta applicazione del codice degli appalti;
- Approfondimento dell’attenzione all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con fini riabilitativo, formativo e di sviluppo della persona, un’adeguata retribuzione sulla base della mansione ricoperta, una previsione di proposte alternative qualora il rapporto di lavoro dovesse interrompersi per mancato raggiungimento degli obiettivi definiti a progetto e condivisi con ASL e servizi per l’impiego.
L’accordo, definito “storico” da Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna, desta anche alcune preoccupazioni: “il giusto riconoscimento economico previsto per i lavoratori deve essere assolutamente recepito dai committenti delle cooperative sociali, a partire dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli. Ne va della sostenibilità economica delle nostre imprese e quindi della tenuta del sistema di welfare regionale”.
Ci auguriamo che il lavoro cooperativo con tutti gli enti coinvolti in queste importanti modifiche possa scongiurare gli scenari che destano nelle centrali cooperative, e in Confcooperative regionale in particolare, le preoccupazioni espresse da Milza.